Questo libro difende le ragioni della prudenza, di fronte ai rischi reali di mutazioni genetiche incontrollate e alla schiavitù dei brevetti imposti ai contadini. In un mondo in cui la produzione alimentare si sposta dai campi ai laboratori, è un appello a lottare per un futuro diverso, difendendo il diritto al cibo, l’agroecologia contadina e la sovranità alimentare.
Quarta di copertina
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio.
In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.
Biografia degli autori
Stefano Mori

Francesco Paniè

Un libro ben scritto che espone un punto di vista diverso rispetto alla narrazione ufficiale sull'agricoltura sostenibile. Gli autori raccontano la politica e gli interessi economici che sfruttano le nuove tecnologie NGT per spingere un agricoltura estensiva e brevettabile. È possibile difendere la scienza e le comunità rurali da questo sistema predatorio?