Nonostante la narrazione salvifica, la gestione autoritaria dell’emergenza pandemica ha avuto effetti disastrosi, tanto nei paesi occidentali che nel Sud globale. Inoltre, essa ha inaugurato un nuovo stile di controllo sociale, che impone di rinunciare a vivere per evitare di morire. È quindi indispensabile elaborare una lettura radicalmente diversa degli eventi per non arrivare impreparati alle prossime “emergenze”.
A partire dall’antropologia e dalle scienze sociali, è possibile immaginare approcci terapeutici in grado di contenere le disuguaglianze, valorizzando vecchie e nuove reti di solidarietà.
Ascolto, ragionevolezza e cure decentrate, come alternativa ai diktat, spesso incongruenti, imposti dall’alto.
A partire dall’antropologia e dalle scienze sociali, è possibile immaginare approcci terapeutici in grado di contenere le disuguaglianze, valorizzando vecchie e nuove reti di solidarietà.
Ascolto, ragionevolezza e cure decentrate, come alternativa ai diktat, spesso incongruenti, imposti dall’alto.
Quarta di copertina
Una chiave interpretativa antropologica per “leggere” la pandemia Covid e le trasformazioni relazionali, sociali e personali che gli individui e le comunità hanno vissuto: è quanto propone, in questo libro, un gruppo di scienziati e scienziate indipendenti, che si sono riuniti sotto il nome di “Tutta un’altra storia” (www.tuttaunaltrastoria.info).
La loro è una lettura innovativa che sensibilizza su alcuni punti importanti:
• Adottare un’ottica comparativa per vedere com’è stata organizzata, da un punto di vista emotivo e pratico, la gestione del virus nella diversità culturale.
• Testimoniare prassi e discorsi di chi è meno visibile, di chi dissente e raramente viene riconosciuto dalla retorica istituzionale.
• Mostrare come la pandemia abbia messo a nudo la vulnerabilità dei nostri rapporti e immaginari ambientali e produttivi, profondamente in crisi.
• Proporre visioni alternative per riconosce-re l’interdipendenza tra gli esseri umani e le altre forme del vivente, solo apparentemente “fuori” di noi.
La loro è una lettura innovativa che sensibilizza su alcuni punti importanti:
• Adottare un’ottica comparativa per vedere com’è stata organizzata, da un punto di vista emotivo e pratico, la gestione del virus nella diversità culturale.
• Testimoniare prassi e discorsi di chi è meno visibile, di chi dissente e raramente viene riconosciuto dalla retorica istituzionale.
• Mostrare come la pandemia abbia messo a nudo la vulnerabilità dei nostri rapporti e immaginari ambientali e produttivi, profondamente in crisi.
• Proporre visioni alternative per riconosce-re l’interdipendenza tra gli esseri umani e le altre forme del vivente, solo apparentemente “fuori” di noi.