Il cambiamento è alle porte. Sulla nostra comfort zone è calato improvvisamente il buio: la crisi energetica entra nel vivo e la guerra in Ucraina innesca un grande cortocircuito economico e sociale. Cosa fare se incombe la crisi climatica e le rinnovabili rischiano di non bastare per coprire i nostri consumi?
Le interruzioni improvvise di energia diventano sempre più reali e i media soffiano sul fuoco della paura collettiva. Il rischio è quello di puntare tutto sulla digitalizzazione e diventare ancora più vulnerabili: è giunta l’ora di fare luce, correre ai ripari e guadagnare nuovi spazi di autonomia. Le vie di uscita per sfuggire al collasso.
Quarta di copertina
Il blackout è l’inevitabile collasso di una civiltà sempre al limite delle proprie risorse, minacciata da sconvolgimenti climatici, crisi energetiche, e turbolenze politiche.
Senza luce non avremmo cibo, acqua, telecomunicazioni, denaro e mezzi di trasporto.
Ma il blackout è anche il collasso di una società che ha scommesso tutto sul digitale, illusa nell’eterno benessere e spaventata dalla perdita di controllo.
La via della transizione tra nuova fiducia nelle rinnovabili e un ritrovato rapporto con il buio.
Biografia dell'autore
Gabriele Bindi
Gabriele Bindi, scrittore, traduttore e giornalista, scrive sul mensile Terra Nuova, occupandosi di stili di vita, transizione energetica, cibo e filiere agroalimentari. Collabora con aziende ed enti di formazione in materia di comunicazione e sostenibilità. Come guida ambientale propone viaggi di incontro con i territori e le buone pratiche. Con Terra Nuova Edizioni ha pubblicato
Grani Antichi (2016),
Cibo ribelle (2020),
Cannabis medica (2022),
Blackout (2022).