C'era un tempo in cui disegnare una forma geometrica significava coniugare l'arte di abitare e di vivere lo spazio con la dimensione spirituale dell'esistenza. Le belle forme non erano destinate al solo appagamento estetico ma nascevano dallo studio di trovare soluzioni per arginare l'influsso delle energie telluriche e di eventuali squilibri geobiologici.
Riappropriarsi delle antiche conoscenze e calarle nell'attuale bioedilizia è uno degli intenti di questo libro che mescola il piacere dell'arte all'utilità.
Quarta di copertina
Nell'Italia centrale, in una cittadina caratterizzata da grotte artificiali piene di simbologie scolpite, una forte presenza templare e congreghe esoteriche, come anche da chiese gotiche e moderne, c'è una delle chiavi per la comprensione delle iconografie di capolavori dell'architettura, nonché altissime testimonianze dell'arte pittorica rinascimentale.
Il centro, Omphalos di questo libro è però l'enunciazione della teoria dell'energia earmonica, un nuovo approccio scientifico allo studio dei fenomeni vitali. I passaggi e le tappe per arrivare alla digestione di questo nuovo paradigma assumono la forma del diario 2007 di Roberto Mosca, un imprenditore ambientalista e agnostico, intramezzato da conferenze appassionanti e teorie basate su fenomeni geometrici presentate dall'ingegner Alfonso Rubino, studioso e ricercatore di geometria sacra. A partire da un prologo senza spazio-tempo si arriva a svelare il segreto nascosto di molti capolavori dell'arte e dell'architettura.
Questa nuova rilettura delle basi filosofiche e simboliche della geometria sacra e delle iconografie generatrici rivela un filo conduttore mai interrotto nel corso dei secoli e tramandato dagli architetti costruttori dell'Antico Egitto, greci, romani, appartenenti agli ordini monastici medievali, nonché di grandi artisti protagonisti del rinascimento.
Un filo che resta teso sino alle soglie del terzo millennio attraverso le opere degli architetti C. Costantini e I. Sabbatini, esponenti della Scuola Marchigiana e ideatore della Garbatella.